Chi può lavorare come
pedagogista?
Solo i laureati in Pedagogia e in
Scienze dell'Educazione (laurea magistrale V.O. o laurea specialistica se
abilitante) possono operare nel settore pubblico e privato in qualità di
Pedagogista. Per un approfondimento si rimanda alla lettura di "Chi è il Pedagogista?", intervista de Il Sentiero dei Melograni.
Chi può lavorare come Educatore Professionale?
Sono Educatori Professionali
coloro che hanno conseguito la laurea in Pedagogia, Scienze dell'Educazione (e
successivi ordinamenti), nonchè chi ha acquisito il titolo attraverso il
Diploma Universitario di Educatore Professionale previsto dal DM 520/98. Per un
approfondimento si rimanda alla lettura dell'articolo "L'Educatore Professionale: un delicato e importante supporto per la crescita".
Chi è il Pedagogista Clinico?
La pedagogia clinica è una nuova
scienza indirizzata al vasto panorama dei bisogni educativi della persona. E'
una disciplina pedagogica dedicata alla persona, che trova in tecniche e
metodologie proprie le risposte necessarie al vasto panorama dei bisogni
educativi dell'individuo (minore, adulto, singolo, coppia, gruppo). La
pedagogia clinica studia, approfondisce e si impegna a rinnovare metodi
educativi finalizzati ad aiutare il singolo individuo e il gruppo a crescere in
senso armonico (pedagogia), per raggiungere nuovi equilibri e nuove
disponibilità allo scambio con gli altri. Il titolo di acquisisce attraverso un
master triennale post universitario.
Domande frequenti (FAQ) sull'applicazione della Legge 162/98 nella Regione Sardegna
- www.legge162.jimdo.com
E' possibile attivare un progetto educativo
domiciliare per i Disturbi Specifici dell'Apprendimento?
Pedagogisti ed Educatori
Professionali possono operare oltre che nell'ambito scolastico (progetti
educativi specialistici) o presso centri e studi, anche a domicilio. Sarà il
professionista a valutare le modalità di lavoro, stilando un progetto
personalizzato, al fine di intervenire positivamente sulle difficoltà scolastiche
o i disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) ed eventuali disagi correlati.
Per un approfondimento si rimanda all'articolo "Difficoltà o Disturbi dell'Apprendimento".
Per un approfondimento si rimanda all'articolo "Difficoltà o Disturbi dell'Apprendimento".
Che differenza esiste tra un progetto
educativo rivolto a un bambino con DSA e un intervento sul recupero scolastico?
- Chi è chiamato ad intervenire
nell'ambito delle difficoltà e dei disturbi specifici dell'apprendimento ha il
compito di condurre l'educando verso strategie che lo aiutino a diventare
indipendente dall'aiuto dell'adulto (professionista o familiare). Si tratta di
interventi specifici volti a far maturare consapevolezza sulle proprie risorse
e acquisire un metodo per affrontare le difficoltà.
Ciò non significa che il
pedagogista non affronti insieme all'educando le materie scolastiche, ma allo
stesso tempo, l'intervento non deve essere concepito come un aiuto finalizzato
allo svolgimento dei compiti assegnati dagli insegnanti.
- Invece quelle che comunemente
chiamiamo "ripetizioni", finalizzate al recupero dei debiti
scolastici o del programma svolto dalla classe ma non appreso, vengono svolte
da insegnanti o da persone che hanno il compito di trasmettere nuovamente gli
insegnamenti impartiti a scuola e offrire supporto nello svolgimento dei
compiti assegnati.
Per un approfondimento si rimanda all'articolo "Difficoltà o Disturbi dell'Apprendimento".
Per un approfondimento si rimanda all'articolo "Difficoltà o Disturbi dell'Apprendimento".
Chi deve firmare il contratto per
il progetto educativo in favore del minore?
E' bene che a firmare il contratto
che autorizza il professionista ad intervenire siano entrambi i genitori. Nel
caso di separazioni legali o divorzi si dovranno prendere in considerazione le
disposizioni a norma di legge.
Nei percorsi di riflessione
destinati ai genitori può partecipare anche solo un genitore?
I percorsi pedagogici di
accrescimento delle proprie risorse, volte a produrre riflessioni positive
circa il proprio ruolo possono essere rivolte anche solo al singolo anche se
per un lavoro maggiormente mirato all'educazione dei figli è bene che madri e
padri lavorino insieme per garantire coerenza educativa e crescita come coppia
educante.
Una nonna o uno zio possono
richiedere un intervento educativo per il nipote?
Solo i genitori o chi ne fa le
veci (ad esempio tutore, amministratore di sostegno) possono richiedere
direttamente un intervento educativo professionale.
Il professionista può avere
colloqui con il personale scolastico e gli specialisti di cui si avvale il
beneficiario (minorenne o maggiorenne) dell'intervento pedagogico ed educativo?
Solo su autorizzazione scritta è
possibile avere contatti con gli operatori che a vario titolo concorrono per il
benessere psicofisico del beneficiario del progetto. © ®
Dott. Marco Mura
Pedagogista, Educatore Professionale
Specialista in Pedagogia Clinica
e-mail: dott.marcomura@gmail.com